Monteleone di Spoleto è rinata dopo il sisma: “Ricostruzione con le persone al centro”

Monteleone di Spoleto è rinata dopo il sisma: “Ricostruzione con le persone al centro”

Rinascere dopo le scosse. Non soltanto a livello fisico e infrastrutturale, ma come Paese. Monteleone di Spoleto è un esempio pratico di quello che Emanuele Petrini, segretario regionale della Filca Cisl Umbria ricorda spesso: “Bisogna lavorare pensando alle persone, non soltanto alla ricostruzione delle case. C’è ancora molto da fare nelle zone colpite dal sisma e ci aspettiamo una accelerazione dei cantieri, ma bisogna sempre guardare in prospettiva: i territori vanno resi attrattivi, sia per chi ci abita, in modo che rimanga a vivere e lavorare in loco, sia per chi potrebbe essere interessato a venirci a vivere. Se non pensiamo a questo, c’è il grande rischio che la ricostruzione crei cattedrali nel deserto: l’inserimento dell’Umbria nella Zes può essere una grande occasione anche per queste zone”.

La rinascita di Monteleone di Spoleto dopo il sisma 2016 è stata oggetto di una due giorni organizzata dal Comune  sotto la supervisione della sindaca Marisa Angelini, che fra l’altro ha accolto gli intervenuti nel Centro di Comunità appena consegnato dopo i lavori. 

“Questo è un palcoscenico per dire che ce l’abbiamo fatta. Abbiamo lavorato – ha detto Angelini – per mantenere il tessuto sociale di un piccolo paese come Monteleone di Spoleto, non è stato facile, ma abbiamo ricucito il passato con il futuro. La ricostruzione porta in sé una sicurezza sismica per questi territori”.

I lavori completati

Attraverso il fondo di sviluppo e coesione, ma anche attraverso altre risorse, sono stati conclusi i lavori di restauro e riqualificazione del Baluardo delle Monache, parte integrante del più ampio progetto di recupero delle mura urbiche e della realizzazione del nuovo “Museo multimediale cartografico Bastione mura – Porta delle Monache. Nei giorni scorsi inoltre stata riaperta la chiesa di San Francesco, completamente messa in sicurezza. Proseguono invece i lavori per tutto il complesso monumentale. “Avere un paese con tutti gli edifici disponibili, al servizio della popolazione ma anche dei visitatori, vuol dire turismo e nuove opportunità”, ha ricordato la sindaca.

A seguire è intervenuto l’assessore regionale Thomas De Luca che si è detto felice di essere presente: “Visto che io stesso sono un abitante della Valnerina. In questi territori c’è l’identità dell’Umbria avete la fortuna di avere una sindaca che non si è mai arresa e oggi con questo evento lo dimostra”. 

Ricostruzione complessa ma efficace

“Quella di questi 10 anni è stata una ricostruzione difficile – ha spiegato Gianluca Fagotti Dirigente della ricostruzione privata  – caratterizzata dall’aumento dei prezzi delle materie prime per eventi bellici e per il super bonus. Siamo a buon punto ma abbiamo ancora interi paesi completamente distrutti”.

Proprio il tema del contrasto allo spopolamento è stato al centro di alcuni interventi. Stefania Tibaldi, dell’ufficio speciale ricostruzione, settore pubblico ha sottolineato come “la ricostruzione è un modo per arginare lo spopolamento dei territori montani che sono radici essenziali della nostra storia”. Gli ha fatto eco il geologo Gabriele Lena che parlando degli strumenti di finanziamento per la Valnerina con particolare riferimento alla strategia nazionale delle aree interne ha raccomandato soprattutto di pensare alla gente: ““Non serve la corsa al finanziamento, puttosto occorre guardare al territorio e alle esigenze della comunità che lo abita”.