Manovra, “Patto per il Paese, le costruzioni devono essere protagoniste”
Ampia la partecipazione anche della Filca Umbria alla manifestazione organizzata dalla Cisl che si è svolta a Roma in Piazza Santi Apostoli, dal titolo “Migliorare la manovra, costruire un Patto”
Manifestazione sentita ovviamente anche dal comparto edile, che grazie al lavoro di questi anni ha già ottenuto molto, a cominciare dalla patente a punti per passare alla legge sulla partecipazione ma che ovviamente non può accontentarsi.
Così la Filca Cisl Umbria fa sue le parole della segretaria generale Cisl Daniela Fumarola: “Serve assolutamente un patto per il Paese, un patto della responsabilità che vada oltre gli slogan, un manifesto, non un titolo suggestivo: un Patto vero. Una scelta politica e sociale di lungo periodo. Costruiamo insieme un ponte che colleghi l’oggi e il dopo Pnrr, che eviti al Paese di ricadere nelle vecchie fratture, nei vecchi egoismi”.
Vale ancora di più per l’Umbria in declino: “Noi vogliamo costruire soluzioni concrete per il lavoro, per le famiglie, per il Paese e nel nostro caso ancora di più per l’Umbria – dice il segretario della Filca Cisl Umbria Emanuele Petrini – Serve un patto che consenta a questa regione di invertire un declino che altrimenti sarà irreversibile. Associazioni datoriali, sindacati, imprese e istituzioni possono devono fare rete mettendo al centro la persona: formazione, bilateralità, sicurezza, contrattazione per aumentare salari e la competitività delle imprese. Oltre a politiche per i giovani, affinchè restino e scelgano di costruire il loro futuro in Umbria. In questo patto, ovviamente, è necessario ribadire il protagonismo delle costruzioni, perché l’edilizia resta un settore fondamentale per rilanciare il Paese, attraverso il potenziamento delle infrastrutture”.

Focus sulla partecipazione
Proprio la partecipazione, che è stata al centro del grande evento Filca Umbria di Nocera Umbra, resta il focus: “Non possiamo più accontentarci del modello in cui il lavoro subisce le decisioni prese altrove. La legge 76 non è solo un numero. È la traduzione di anni di battaglie: partecipazione gestionale, organizzativa, economico-finanziaria, consultiva”, ha spiegato Daniela fumarola.
“Anche per questo – ha proseguito la segretaria generale – è spiacevole constatare come nella manovra ci sia un grande buco, quello del mancato rifinanziamento del Fondo per la legge 76. La partecipazione non si umilia. Ci rivolgiamo alla presidente Meloni. Rifinanziare presto e rifinanziare tutto. Diversamente la Cisl saprà alzare in ben altro modo le bandiere”.
La Zes fra i punti positivi
Fra i punti positivi della legge di Bilancio che interessano l’edilizia ci sono invece, “la riduzione della seconda aliquota Irpef, che è un passo nella direzione di una fiscalità più equa e che da sola vale 2,8 miliardi, la detassazione all’1% dei premi di produttività, che risponde ad una nostra richiesta e che è positiva perché collega salari e crescita; lo sgravio per il lavoro scomodo, notturno e festivo, che andrebbe esteso al pubblico impiego” E anche ovviamente il potenziamento della Zes unica per il sud e dell’occupazione femminile, insieme al sostegno alla genitorialità.