Bonus edilizi, prezziario e caro-materiali: il punto per il comparto sulla nuova Manovra

Bonus edilizi, prezziario e caro-materiali: il punto per il comparto sulla nuova Manovra

Il Senato ha approvato con voto di fiducia la Legge di Bilancio 2026, che ora passa alla Camera per l’approvazione definitiva entro il 30 dicembre. Il provvedimento introduce numerose novità per professionisti e imprese del settore edilizio, mentre non trova spazio la discussa riapertura dei termini del condono 2003, declassata a ordine del giorno durante l’esame in commissione.

Bonus edilizi: confermato il 50% per le prime case

La manovra 2026 blocca il decalage dei bonus edilizi previsto dalla precedente legge di bilancio. Per tutto il 2026 restano in vigore le stesse condizioni dell’anno corrente: detrazione al 50% per gli interventi sull’abitazione principale e al 36% per tutti gli altri immobili. La proroga riguarda i bonus per la ristrutturazione edilizia, la riqualificazione energetica (Ecobonus) e l’adeguamento sismico (Sismabonus).

Confermato anche il Bonus mobili al 50% con tetto di spesa a 5mila euro, applicabile sia sulla prima che sulla seconda casa. Non viene invece prorogato il Bonus barriere architettoniche al 75%, in scadenza a fine anno.

Premialità volumetriche per immobili condonati

Una modifica all’articolo 5, comma 10, del D.L. 70/2011 consente ora di applicare premialità volumetriche di rigenerazione urbana anche sugli edifici sanati con i condoni del 1985, del 1994 e del 2003. Gli interventi restano esclusi per edifici abusivi nei centri storici o in aree ad inedificabilità assoluta, ma diventano possibili per chi ha ottenuto il titolo abilitativo edilizio in sanatoria.

Caro-materiali: oltre un miliardo e revisione automatica dei prezzi

La legge stanzia oltre un miliardo di euro per fronteggiare il caro materiali che colpisce le opere pubbliche non rientranti nel perimetro del Codice appalti del 2023. L’articolo 99-ter stabilizza il D.L. Aiuti e introduce un meccanismo di revisione automatica dei prezzi per oltre 13mila cantieri relativi a gare con offerte presentate prima del 30 giugno 2023.

L’adeguamento si applicherà direttamente agli stati di avanzamento lavori sulla base dei prezzari aggiornati ogni anno, anche in deroga alle clausole contrattuali. Per le lavorazioni eseguite o contabilizzate dal 1° gennaio 2026 fino alla fine dei lavori, i SAL dovranno utilizzare i prezzari regionali aggiornati.

Sono previsti due livelli di adeguamento: 90% per i contratti con termine finale di presentazione delle offerte entro il 31 dicembre 2021, e 80% per i contratti con termine compreso tra il 1° gennaio 2022 e il 30 giugno 2023. Le risorse dovranno essere reperite all’interno del quadro economico dei progetti o riprogrammando le risorse dell’ente.

Prezzario nazionale entro giugno 2026

Entro il 29 giugno 2026 sarà adottato un prezzario nazionale dei lavori pubblici, aggiornato annualmente e redatto in coerenza con i criteri dell’Allegato I.14 del Codice Appalti. Il prezzario non sarà vincolante né sostituirà i prezzari regionali, ma fornirà un riferimento tecnico comune per individuare le soglie di variazione territoriale.

Le Regioni, le Province autonome e le stazioni appaltanti che adottano prezzari speciali dovranno spiegare in modo puntuale le ragioni degli scostamenti. Per predisporre il prezzario nazionale viene istituito presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti l’Osservatorio sperimentale per il monitoraggio dei prezzari delle opere pubbliche.

Pagamenti PA: verifica fiscale preventiva

Una norma subordina il pagamento dei compensi ai liberi professionisti da parte delle pubbliche amministrazioni alla verifica della loro regolarità fiscale e contributiva. La PA committente dovrà controllare la posizione dei professionisti, che dovranno richiedere alla Cassa di appartenenza una certificazione della regolarità previdenziale e all’Agenzia delle Entrate un attestato di conformità fiscale (DURF).

Per pagamenti sotto i 5mila euro, se il beneficiario è inadempiente, è prevista una compensazione: la PA sottrarrà dal compenso l’importo dovuto, entro il limite dell’importo iscritto a ruolo, consentendo l’erogazione della parte eccedente. Il meccanismo entrerà a regime dal 15 giugno 2026. Sopra i 5mila euro resta il blocco dei pagamenti verso chi ha somme iscritte a ruolo.

Ricostruzione post-sisma e rinuncia abdicativa

Per la ricostruzione delle unità immobiliari private distrutte o danneggiate dagli eventi sismici dal 1° aprile 2009, i Commissari straordinari potranno riconoscere un incremento del contributo per coprire le spese eccedenti rimaste a carico dei beneficiari per il mancato completamento delle opere interessate dalle opzioni di cessione del credito o sconto in fattura. Sono escluse le unità realizzate in violazione delle norme urbanistiche, salvo sanatoria.

L’articolo 129, comma 13, stabilisce che l’atto unilaterale di rinuncia abdicativa alla proprietà immobiliare è nullo se non è allegata la documentazione attestante la conformità del bene alla vigente normativa, compresa quella urbanistica, ambientale e sismica.

Transizione 5.0 con iper-ammortamento strutturale

La manovra introduce maggiorazioni fiscali per investimenti in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali. L’iperammortamento vale per spese sostenute fino al 30 settembre 2028: maggiorazione del 180% fino a 2,5 milioni di euro, del 100% oltre 2,5 milioni fino a 10, del 50% oltre 10 milioni fino a 50 milioni di euro.

La maggiorazione si applica a beni strumentali interconnessi alla produzione o alla rete aziendale e a beni per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, a condizione che siano prodotti in Stati membri UE o dello Spazio economico europeo.

Altre misure per imprese e professionisti

Rifinanziata la nuova Sabatini con 200 milioni per il 2026 e 450 milioni per il 2027. Stanziati 1,3 miliardi per Transizione 4.0. Per i forfettari prorogato l’innalzamento a 35mila euro della soglia di reddito da lavoro dipendente.

Per le locazioni brevi introdotta cedolare secca al 21% per la prima casa locata e al 26% dalla seconda. Oltre le due unità l’attività si presume imprenditoriale con obbligo di partita IVA.

Esteso al 2028 il credito d’imposta ZES unica del Sud con contributo integrativo del 14,6189% per chi ha presentato domanda tra il 18 novembre e il 2 dicembre 2025, in aggiunta al 70% già ottenuto.

Istituito un fondo da 350 milioni per il 2026 destinato alla riduzione dell’esposizione a situazioni di rischio connesse a eventi imprevedibili sul territorio nazionale.

Per il Piano Casa stanziati 200 milioni aggiuntivi: 100 nel 2026 e 100 nel 2027, destinati a edilizia sociale per giovani, giovani coppie e genitori separati con formula rent to buy.