Petrini: “Zes occasione concreta, serve visione del futuro. Dalla Salaria opporunità per il settore”

Di Emanuele Petrini*
L’inserimento dell’Umbria nelle Zes- zone Economiche Speciali rappresenta un’opportunità concreta per rilanciare l’economia del territorio, con particolare attenzione alle aree interne, spesso penalizzate da carenze infrastrutturali, spopolamento e disoccupazione giovanile. L’Umbria ha la grande occasione di sviluppare un’identità territoriale forte, in grado di valorizzare le peculiarità locali e rilanciare il tessuto produttivo regionale.
Investimenti mirati, occupazione di qualità, giovani e transizione
Uno degli aspetti centrali per il successo della Zes è il potenziamento delle infrastrutture fisiche e digitali, condizione necessaria per attrarre investimenti e migliorare la competitività delle imprese.
Investimenti mirati in trasporti, logistica e connettività possono favorire l’integrazione delle aree interne con i poli produttivi nazionali ed europei.
La Zes può inoltre generare occupazione stabile e di qualità, soprattutto per i giovani, incentivando nuove attività imprenditoriali e favorendo il rientro di competenze che per mancanza di opportunità avevano scelto di andare a lavorare lontano dall’Umbria o addirittura dall’Italia: questa misura, se sfruttata al meglio delle sue potenzialità, può servire quindi per costruire un ambiente favorevole all’innovazione e al lavoro qualificato, superando la precarietà che oggi caratterizza molte aree della regione.
Oltre a questo, in linea con gli obiettivi Europei e Nazionali, la Zes deve favorire una transizione economica sostenibile, promuovendo l’economia circolare, l’energia verde, la manifattura avanzata e l’agroalimentare di qualità. Questo approccio è essenziale per creare ricchezza diffusa e durevole, anche e soprattutto in un territorio molto verde come l’Umbria
Serve una visione del futuro
Tuttavia, la Zes non deve essere vista solamente come uno strumento fiscale, bensì come parte di una visione a lungo termine per il rilancio dell’Umbria.
Serve pertanto una strategia integrata che coinvolga enti locali, imprese, università e cittadini, puntando su innovazione, coesione territoriale e partecipazione. Serve coraggio nelle scelte, per costruire un futuro migliore, perché la Zes può essere una leva di sviluppo, identità e Occupazione.
L’Umbria al bivio
Oggi l’Umbria si trova davanti a un bivio: accontentarsi della gestione dell’esistente o avere il coraggio di scegliere il cambiamento.
La creazione di una Zona Economica Speciale è l’occasione per dare forma a una nuova visione di sviluppo, soprattutto per le aree interne, da troppo tempo escluse dai principali circuiti economici.
Serve coraggio nelle scelte politiche e strategiche, nella pianificazione delle infrastrutture, nella promozione dell’innovazione e dell’innovazione e nella tutela dell’ambiente. Certamente, è una sfida: per i giovani che si spera sceglieranno di restare ed investire nel loro territorio; per le imprese, che decideranno di scommettere sulla qualità e per i cittadini, che parteciperanno attivamente al cambiamento
La Zes può diventare il motore di una transizione economica inclusiva, che non solo crea occupazione, ma offre lavoro stabile, dignitoso e qualificato, un’occasione per rafforzare l’identità umbra, valorizzare le risorse locali e costruire una economia più giusta, sostenibile e competitiva. Il futuro non si aspetta: si costruisce, con coraggio.
Le occasioni per l’Umbria nel settore infrastrutture e costruzioni
In questo contesto, va da sé che la Zes è una grande occasione anche per il comparto della costruzione. Sia sul fronte edile e dei cantieri, che su quello infrastrutturale. Su tutti vale la pena citare lo stanziamento di circa 2 miliardi per l’ammodernamento della Salaria, infrastruttura storica e strategica dell’Italia centrale che attraversa i territori colpiti dal sisma.
Non si tratta solo di un intervento viario, ma di una vera opportunità di sviluppo economica e di coesione territoriale. Per l’Umbria, in particolare per le aree interne del sud della Regione, una Salaria moderna significa connessione, apertura verso i mercati, attrattività per nuovi investimenti e migliore qualità della vita per i cittadini e imprese.
Un grande progetto infrastrutturale come questo può riattivare in modo significativo il settore delle costruzioni. In un momento nel quale settore deve fare i conti con una leggera flessione, questa operazione diventare una opportunità concreta. Ma perché l’opera possa essere realizzata serviranno: manodopera qualificata e stabile, da creare attraverso una formazione mirata e continua, mettendo sempre al centro la sicurezza e l’ambiente di lavoro; forniture di materiali presso realtà locali; innovazione tecnologica nella progettazione e sostenibilità ambientale.
Tutto ciò si traduce in posti di lavoro, crescita economica e formazione professionale, con benefici diffusi per l’intera filiera dell’edilizia.
Una infrastruttura moderna come la Salaria rinnovata può generare un effetto moltiplicatore: attirare nuove imprese, sostenere il turismo, rendere più accessibili le città ed i territori nell’ambito Zes e facilitare i collegamenti con le altre regioni confinanti oltre a tutta la Nazione. Sono le condizioni chiave per qualunque politica seria di sviluppo territoriale.
(*) segretario generale Filca Cisl Umbria