Cantiere chiuso a Ponte San Giovanni: “Legalità diventi faro che illumina la strada”

Cantiere chiuso a Ponte San Giovanni: “Legalità diventi faro che illumina la strada”

Il recente episodio relativo al cantiere sequestrato a Ponte San Giovanni riaccende il tema della sicurezza, sempre molto caro alla Filca Cisl. Il nostro referente perugino Marco Marcantonini è già intervenuto sul tema sottolineando la necessità di costruire un circuito virtuoso fra sindacato, enti bilaterali, imprese, ispettorato del lavoro, forze dell’ordine per mettere la sicurezza al centro.

Le parole del segretario Petrini

Ma a suscitare preoccupazione è anche la presenza di irregolarità diffusa sia a livello contrattuale che delle persone che lavoravano nel cantiere. Si tratta dunque di infiltrazioni pericolose: “Questa situazione si va a sommare alle indiscrezioni dei mesi scorsi che hanno visto in azione l’antimafia in alcuni cantieri – sottolinea il segretario generale della Filca Cisl Umbria Emanuele Petrini – Bisogna quindi rinforzare l’azione sulla sicurezza: la partecipazione attiva dei delegati dei lavoratori sul modello della condivisione dell’organizzazione del lavoro è la chiave per migliorare la situazione. In questo senso è anche fondamentale il ruolo degli Rlst, che l’azienda deve vedere come un supporto, non come un ostacolo. Un’azienda più sicura è maggiormente produttiva e di questo beneficeranno tutti”.

Bicchieraro (Cisl): “Sicurezza sia strutturale”

Sulla vicenda è poi intervenuto anche Giuliano Bicchieraro, ora componente della segreteria regionale Cisl ma predecessore di Petrini alla guida degli edili: “La legalità nei luoghi di lavoro, e in particolare nei cantieri edili, non può essere una formula astratta: significa applicare con coerenza strumenti e obblighi precisi, come il DURC, la congruità della manodopera, la patente a punti per le imprese e il rispetto delle disposizioni contenute nel Testo Unico sulla Sicurezza e nel codice degli appalti”, sottolinea.

E aggiunge: “La legalità deve essere un faro che, nella tempesta dell’irregolarità, illumini la strada con tempi di approccio brevi, se non tempestivi, almeno quanto quelli dell’illegalità che sembra invece attecchire con sospetta rapidità. Occorre creare i presupposti perché la legalità diventi strutturale, culturalmente conveniente e attrattiva, le imprese regolari il sistema economico, dovranno insieme alle organizzazioni sindacali, attraverso approcci partecipativi, dove il coinvolgimento dei lavoratori sarà fondamentale ricordando che in questi ambiti sono soltanto le vittime predestinate, lavorare per la sensibilizzazione continua e costante del mondo del lavoro e della società tutta per evitare complicità spesso esplicitate con la semplice indifferenza contribuendo a creare quel “brodo di coltura” che alimenta il fenomeno. Nel frattempo gli strumenti che abbiamo a disposizione per combattere l’illegalità, anche repressivi, verranno messi in campo ogni volta che sarà necessario per la tutela del lavoro, dei lavoratori e delle imprese regolari”.

La chiusura di un cantiere per violazioni – come sottolinea la Cisl – non è infatti solamente un atto dovuto delle autorità di vigilanza: è un segnale che richiama l’intera comunità alla responsabilità comune di fare della legalità un elemento imprescindibile per lo sviluppo del territorio: “Su questo la Cisl continuerà a vigilare – dice il sindacato – denunciando gli abusi e proponendo azioni concrete affinché il lavoro nei cantieri, e in tutti i settori produttivi, sia fondato sul rispetto delle norme, sulla sicurezza, sulla qualità e sulla dignità delle persone”.