Procura e Regione fanno rete contro la criminalità: “Focus su appalti, non sottovalutare i segnali”

Procura e Regione fanno rete contro la criminalità: “Focus su appalti, non sottovalutare i segnali”

In Umbria non c’è omertà, ma questo non vuol dire che non esista il problema dell’infiltrazione mafiosa nell’economia. A dirlo è il procuratore generale di Perugia Sergio Sottani, incontrando in Regione la Commissione d’inchiesta dell’Assemblea legislativa su “Analisi e studi su criminalità organizzata e infiltrazioni mafiose, corruzione, riciclaggio, narcotraffico e spaccio di stupefacenti”.

Durante l’incontro, sono state approfondite alcune tematiche chiave quali la presenza di criminalità organizzata e di fenomeni quali lo spaccio di stupefacenti, il riciclaggio di denaro e le possibili infiltrazioni nell’amministrazione della cosa pubblica e negli appalti. Questioni già portate alla luce nei giorni scorsi dal rapporto della Dia.
    “In Umbria – ha detto il procuratore generale, secondo quanto riferisce una nota di Palazzo Donini – non ci sono conferme giurisprudenziali che possano far pensare a un radicamento come controllo mafioso del territorio, come invece risulta evidente in altre regioni”.

I beni confiscati alla malavita

Per Sottani, tuttavia, “questo non vuol dire che il fenomeno non ci sia”. Quindi – ha aggiunto – spetta alla magistratura e alle forze di polizia prestare la massima attenzione a ogni segnale. C’è un rischio che associazioni criminali non riconducibili alla mafia, possano entrare in contatto con essa”. Sottani ha poi suggerito la necessità di una mappatura dei beni confiscati e del loro utilizzo, per aiutare quei piccoli comuni che non hanno le forze e competenze per gestire questa operazione: “In molti casi – ha detto – i beni vengono tolti in quanto risultano affidati a dei prestanome. In altri un bene confiscato anziché una risorsa da utilizzare diventa un problema difficile da gestire perché non tutte le amministrazioni pubbliche possono sostenere le relative spese”.

Fabrizio Ricci, presidente della Commissione ha sottolineato la necessità di “mantenere alta l’attenzione sul fatto che indubbiamente ci sono, soprattutto in diversi settori dell’economia, diversi segnali che rimandano alla presenza di infiltrazioni criminali nel tessuto imprenditoriale umbro”. A questo proposito, i membri delle commissioni hanno poi discusso con Sottani delle iniziative comuni da mettere in campo con focus particolare sul settore edile e ancora più speicificamente degli appalti pubblici e sul ruolo dei social come veicolo di propaganda anche per la mafia.

Il commento del segretario Petrini

“Bisogna incrementare gli organi di controllo nei nostri cantieri – commenta il segretario generale della Filca Cisl Umbria Emanuele Petrini– Soprattutto sul fronte della ricostruzione sisma, che vedrà un’accelerazione nei prossimi mesi e sui cantieri del Pnrr. Sarà decisivo il ruolo dei nostri Rlst che rappresentano la sicurezza a 360 gradi e sono di supporto non solo ai lavoratori, ma anche alle aziende: è fondamentale che la controparte capisca questo, cioè che gli Rlst non sono un problema ma uno stimolo. Poi diventa fondamentale l’attuazione di strumenti come patente a crediti e partecipazione, fortemente voluti dalla Filca e dalla Cisl, che servono a monitorare i cantieri e premiare le aziende virtuose. Se c’è una partecipazione attiva dei delegati anche nell’organizzazione del lavoro, i benefici saranno tanti per tutti”.