Enea pubblica lo studio “La consistenza del parco immobiliare nazionale”
Il dipartimento Unità per per l’Efficienza energetica dell’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) ha reso nota la pubblicazione “La consistenza del parco immobiliare nazionale”, con l’obiettivo di individuare il numero e la superficie degli edifici residenziali e non residenziali esistenti in Italia, la superficie complessiva degli edifici di proprietà della pubblica amministrazione, la quota di immobili pubblici vincolati potenzialmente oggetto di deroga ai sensi delle Direttive europee e la prestazione energetica del parco immobiliare nazionale a inizio 2020.
Una ricerca accurata, che Enea ha realizzato avvalendosi della collaborazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze, il quale, tramite il Dipartimento dell’Economia, censisce le unità immobiliari detenute dalla totalità delle Pubbliche Amministrazioni.
Lo studio si propone di definire la consistenza del parco edilizio nazionale. Per ogni categoria d’uso sono stati identificati: il numero di edifici, unità immobiliari, superfici totali per il patrimonio pubblico, superfici di edifici senza vincoli culturali o paesaggistici. Gli edifici tutelati sono stati suddivisi in categorie basate su specifiche leggi e dichiarazioni di interesse culturale e paesaggistico.
L’elaborazione dei dati raccolti ha permesso di ottenere una visione complessiva e dettagliata del patrimonio immobiliare nazionale, utile per pianificare interventi di riqualificazione e risparmio energetico in linea con le nuove direttive UE.
La nuova normativa Fit for 55
Con il Green Deal, proposto dalla Commissione Europea nel 2019, i paesi dell’UE si sono impegnati a rendere l’Unione climaticamente neutra entro il 2050 e a ridurre le emissioni del 55’ percento entro il 2030. Per raggiungere questi obiettivi, nel 2021 è stato introdotto un pacchetto legislativo noto come “Fit for 55%”, che include la revisione della Direttiva sulle energie rinnovabili (RED, Direttiva UE 2023/2413 del 18 ottobre 2023), della Direttiva sull’efficienza energetica (EED, Direttiva UE 2023/1791 del 13 settembre 2023) e della Direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia (EPBD, Direttiva UE 2024/1275 del 24 aprile 2024).
Queste revisioni tengono conto anche del Piano Repower EU, annunciato dalla Commissione nel 2022, che ha rivisitato il pacchetto “Fit for 55%”, alla luce dello scenario geopolitico emerso dopo l’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio 2022. Il Piano Repower EU mira a rafforzare la sovranità energetica europea, eliminare i combustibili fossili e aumentare la quota di energie rinnovabili.
In questo volume (che potete scaricare qui), c’è uno specifico capitolo (precisamente il capitolo 8) dedicato all’analisi Sistema Informativo sugli Attestati di Prestazione Energetica (SIAPE), effettuata per individuare lo stato della prestazione energetica degli edifici a uso residenziale e terziario presenti in Italia al 1° gennaio 2020, come richiesto dalla Direttiva EPBD.
Le parole dell’Enea
Nicolandrea Calabrese, responsabile del Laboratorio Enea di Efficienza energetica negli edifici e sviluppo urbano sottolinea: “Per stimare l’impatto dell’attuazione delle nuove Direttive e pianificare le politiche necessarie per il rispetto degli obiettivi, è stato necessario delineare in maniera più esaustiva possibile superfici e destinazioni d’uso degli immobili esistenti in Italia. Il presente studio è pertanto finalizzato alla definizione della consistenza del parco edilizio nazionale, punto di partenza necessario per delineare gli scenari di intervento e di risparmio energetico in ottemperanza alla nuova Direttiva UE sull’efficienza energetica 2023/1791 (EED) e alla nuova Direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia 2024/1275 (EPBD)”